Consigli fotografici, “quasi a vanvera”…

Consigli fotografici, “quasi a vanvera”…

Di Cesare Re
www.fotopercorsi.com

Questo articolo è una sorta di puntata numero due di  “Domande, risposte, problemi, soluzioni e consigli” che puoi leggere qui.  Durante i nostri corsi e workshop di fotografia sono parecchie le domande che vi vengono poste, così come le curiosità che alcuni argomenti possono suscitare. Alcuni quesiti possono essere ritenuti semplici o banali, ma in realtà non lo sono. In fotografia non esistono domande inopportune o poco sensate…..per lo meno…….sono proprio rarissime….

1) A quali diaframmi è maggiore la resa di un obiettivo ? 

In linea di massima, per rispondere ad una domanda del genere, sarebbe opportuno analizzare ottica per ottica, usufruendo di appositi test che vengono preparati dalle stesse case produttrici, o meglio, da laboratori specializzati, a volte interni ad alcune riviste specializzate. Ogni obiettivo, infatti, ha una resa particolare, a seconda della progettazione, della lavorazione delle lenti e del proprio schema ottico. Non è, però, questa la sede per entrare nello specifico. Diciamo, però, che, come regola generale, si può dire che gli obiettivi rendano meglio ai diaframmi intermedi, ovvero quelli centrali. Se un’ottica, per esempio, ha diaframmi da f 4,5 a f 32, è probabile che dia il suo meglio a f 8 e f 11, più o meno. Non è sempre così, ovviamente. Le ottiche cosiddette professionali, per esempio gli zoom f 2,8, rendono molto bene anche a tutta apertura, o meglio, hanno una resa elevata a tutti i diaframmi, tranne a tutta chiusura. Tutti gli obiettivi, infatti, non rendono molto bene a diaframmi molto chiusi (f 16, f 22, ecc), per il fenomeno della diffrazione e per la comparsa del flare (immagini fantasma, luci parassite romboidali che velano l’immagine). Le ottiche macro, invece, sono di alta qualità anche a diaframmi chiusi, in quanto progettate per riprendere oggetti da molto vicino e necessitano, quindi, di elevata profondità di campo e, quindi, diaframmi chiusi.

il 105 macro è diaframmato a f 16, un valore molto chiuso. Per un obiettivo macro, però, questo è un diaframma di buona qualità, in quanto scatti del genere, per il quali è progettato, richiedono elevata profondità di campo. Altre ottiche, invece, non è detto che abbiano la stessa qualità a diaframmi così chiusi.

2 ) Quanto peso può supportare il mio treppiede ?   

Più è pesante e più è stabile. I vari produttori forniscono delle tabelle con il peso supportabile da testa e treppiede. Il modo migliore è verificare sui relativi siti web. La vecchia regola, in generale e in linea di massima, diceva che un cavalletto deve pesare circa 1,5 volte, quello che gli viene montato. Questa “regoletta” non vale per il treppiede in carbonio che, pur molto leggero ha capacità notevoli, rispetto al proprio peso. Se ti interessano altre info sul treppiede, dai uno sguardino al nostro blog FOTOGRAFARE IN MONTAGNA. Clicca qui, per il cavalletto.

3 ) Il sensore di messa a fuoco mi segnala che la messa a fuoco è perfetta, la foto sul display è nitida, ma nel mirino vedo sfocato

Semplice: alcune fotocamere hanno una ghiera per la correzione diottrica, per i portatori di occhiali. Chi usa lenti, quindi, può toglierle, e regolare il mirino per correggere il suo problema di vista. In questo modo vedrà nel mirino senza occhiali, ma come se li avesse. Se la regolazione rimane settata, o si sposta per sbaglio, è chiaro che l’immagine nel mirino non sembrerà nitida, ma risulterà sempre sfocata.

4) Cosa è un moltiplicatore di focale ? 

E’ un accessorio che si frappone tra la fotocamera e l’obiettivo e ne moltiplica la focale. Di quanto ? A seconda della tipologia di moltiplicatore: ci sono moltiplicatori 1,4 x; 1,7 x; 2 x, ma anche 1,5 x e 1,6 x. Un moltiplicatore 1,4 x, aumenta la focale di 1,4. Un 300 mm, per esempio, diventerebbe un 420 mm. Abbinato ad un 2 x, diventa un 600 mm. Utilizzare questo accessorio significa perdere in luminosità, a seconda del fattore di moltiplicazione. Se abbiniamo un 2 x ad un obiettivo con diaframma f 4, si perdono due stop di luminosità. L’ottica da f 4 diviene, quindi un f 8. E così via. E’ sempre necessario verificare la compatibilità tra moltiplicatore e obiettivo. Alcuni moltiplicatori sono dedicati solo ad alcuni obiettivi. I più recenti mantengono l’autofocus (ed eventualmente lo stabilizzatore), a seconda del modello di macchina fotografica a cui sono abbinati. Alcune fotocamere sono in grado di funzionare in autofocus anche con luminosità di f8. Altre no. Significa che se ho un obiettivo f 4 e lo moltiplico per 2, diventa una f 8, in grado, quindi di funzionare in AF. Se, invece, moltiplico un’ottica f 5,6 per 2, questa diviene f 11, quindi funzionerebbe solo con la messa a fuoco manuale. Interessante l’abbinamento tra obiettivo macro e moltiplicatore. Aumentando la focale, si aumenta anche il rapporto di riproduzione del soggetto. Ovvero, in parole povere, si ingrandisce di più un soggetto.

Moltiplicatore di focale Nikon 1,4 per. Dal sito Nikon.it

5) Cosa è la distanza minima di messa a fuco ? 

Ogni ottica ha una capacità di mettere a fuoco il soggetto che si misura in centimetri o metri. Se la messa a fuoco minima di un 50 mm è di 40 cm, significa che se mi avvicino al soggetto a 20 cm non riesco a mettere a fuoco. E’ importante sottolineare che la distanza di messa a fuoco non si misura dalla lente frontale, ma dal piano del sensore, ovvero dal punto preciso ove è posto il sensore, nella macchina fotografica. Il “piano del sensore” è indicato con il simbolo che si vede nella figura sottostante.

6) Fotocamera Reflex o Fotocamera Mirrorless ?. E’ un discorso piuttosto lungo e articolato. Date uno sguardino ai link sottostanti:

7) Cosa è il “campo inquadrato” nel mirino ?

In parole pratiche è quello che si vede nel mirino, guardando attraverso l’oculare. Nel mirino di alcune fotocamere non sempre appare esattamente il 100 % di quello che sarà restituito sul sensore o sulla pellicola. A volte si vede solo il 95 %.

8) Cosa è un obiettivo catadiottrico ? 

E’ un’ottica con lenti e specchi che fanno rimbalzare i raggi dell’immagine, aumentandone il percorso e anche l’effetto ingrandimento. Sono di lunga focale, dai 300 ai 1000 mm. Sono dotati di diaframma fisso, alla massima apertura. Costano molto meno, rispetto agli obiettivi a lenti, ma di qualità inferiore. Sono molto più leggeri e compatti, rispetto ai loro corrispettivi a lenti. In genere funzionano solo con messa a fuoco manuale e non sempre sono compatibili con le moderne reflex digitali. Esistono, però, alcuni artigiani in grado di preparare appositi anelli adattatori. Ci sono di varie marche e anche di alcuni produttori universali, come Tamron e Sigma oppure i vari russi, tipo Zenit. Ad oggi, si trovano soprattutto nel mercato dell’usato.

Dal sito Nikon.it, un catadiottrico di focale 1000 mm, con apertura fissa di f11

10) Cosa è la compressione dei piani ? 

Il Monte Rosa, nonostante la notevole distanza, circa 120 km in linea d’aria, sembra essere vicinissimo e incombente sulla pianura. Questo è l’effetto della compressione dei piani.

Evvaiiiii, abbiamo un fantastico articolo sulla compressione dei piani. Eccolo qui:

 

 

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