Fotografare i Girasoli

Campi di Girasoli
di Cesare Re
FotoPerCorsi

 

Abbiamo parlato di fotografare la colza (qui), i papaveri e svariati fiori, o zone agricole (qui), in altri articoli. Quest’anno, dopo almeno una ventina di stagioni estive, riecco spuntare i girasoli, in pianura padana, da queste parti, insomma, Parco del Ticino e dintorni. E’ chiaro che vedere i campi tinteggiati di giallo attira l’occhio e anche la fotocamera. Devo dire che anche la colza, dello stesso fulgido colore, mi ha dato parecchie soddisfazioni, ma il girasole, comunque, è un’altra cosa, forse è più suggestivo, sicuramente è più fiore della colza che, fotograficamente parlando, pare più una pianta. Ma piantiamola con queste considerazioni botaniche o da pessimo agronomo e diamo uno sguardino alla situazione fotografica che si presenta.

Composizione
Si possono fotografare i girasoli, come soggetti singoli, magari molto da vicino o addirittura in macro, oppure intesi come parte di un paesaggio ad ampio spettro. Pensate ad un campo di girasoli ripreso per intero, per esempio. Il problema che si presenta è, però, la presenza quasi sicura di elementi estranei, come pali della luce, tralicci, o costruzioni poco gradevoli. Diventa, quindi, necessario cercare punti di ripresa senza queste componenti. Ricordatevi di guardare con attenzione anche i lati dell’inquadratura dove, chissà mai perchè, spuntano sempre pali, cestini metallici e similari, come se si fossero materializzati all’improvviso. Per non avere elementi estranei in inquadratura, a volte, può essere sufficiente abbassare leggermente il punto di ripresa, in modo da inquadrare meno cielo e occupare il primo piano in maniera più netta. Niente male anche l’idea di avere dei fiori in primo piano.
Esposizione e Filtri GND
In linea di massima è sempre opportuno misurare l’esposizione per le luci. Se il campo dovesse risultare leggermente scuro, si può intervenire successivamente in post, in vari modi, per esempio con la funzione luci e ombre, presente in tutti i software di foto-ritocco o con la simulazione del filtro digradante. Ovvio, si può anche usare un filtro digradante ND (GND), in ripresa che consente di equilibrare la differenza di esposizione tra parti chiare (cielo) e parti più scure (campo di girasoli). Gli ISO devono essere bassi, intorno ai 100, per ottenere la migliore qualità possibile e assenza di rumore digitale e maggior contrasto. In caso, basta utilizzare un treppiede (treppiede, clicca qui), un pò come per ogni genere di fotografia di paesaggio. In conclusione si tratta di attrezzarsi per un’uscita fotografica, considerando di fotografare campi colorati, e primi piani di fiori. Utili, quindi, ottiche grandangolari, teleobiettivi e macro. Sarebbe meglio non fare a meno del cavalletto, sia per ottenere immagini più nitide, sia per inquadrare con calma e in maniera più riflessiva.

Obiettivi Paesaggi
Utilizzando ottiche diverse, si otterranno immagine diverse. Può sembrare banale, ma il linguaggio di comunicazione dipende anche dalle ottiche che scegliamo di volta in volta. Il grandangolo è un classico per il paesaggio, consentendo inquadrature ampie, con primi piani ricchi di dettagli, soprattutto scattando con diaframmi chiusi. Il teleobiettivo, invece, consente inquadrature selettive, isolando porzioni di paesaggio. Da tener presente che la profondità di campo diminuisce anche a causa dell’aumento della focale. Interessante, quindi, usare diaframmi chiusi, per aumentare le zone nitide, ma anche usufruire dei diaframmi più aperti, per sfruttare la poca profondità di campo, selezionando ulteriormente l’inquadratura: avremo così una zona nitida (per esempio un solo girasole) e altre con macchie di colore, sfocate. Lo sfocato, in genere, è preferibile sullo sfondo dell’inquadrature e non sul primo piano. Col tele è interessante anche sfruttare la compressione dei piani. Oltre a inquadrature ampie o strette, questi soggetti si prestano anche per primissimi piani. E’ possibile scattare immagini ai singoli fiori, oppure ai particolari degli stessi, come petali o la parte centrale del fiore.
Orizzonte e Cielo
Un cielo ricco di elementi suggerisce il posizionamento dell’orizzonte, verso il basso, in modo da evidenziare la presenza delle nubi. Vero che il bianco e nero non è proprio una scelta convenzionale per un paesaggio di questo tipo, ma, come suggeriamo nostri workshop di fotografia, è sempre bene avere una mentalità aperta, per migliorare le proprie immagini.

Nikon D800; Nikkor 24 – 70 2,8 AFG. Il giallo dei girasoli in bianco e nero

Scegliere dove posizionare l’orizzonte è molto importante. Metterlo perfettamente nel mezzo significa ottenere un’immagine statica, poco dinamica. Posizionarlo in alto, comprendendo molto del campo di fiori, in inquadratura, vuol dire evidenziare il primo piano e minimizzare un cielo magari poco significativo, di un azzurro senza nubi, oppure addirittura bianco e lattiginoso. Se il cielo, invece, è interessante, colorato e ricco di nubi, sarà sicuramente interessante inquadrarne molto.

“Girasole di Passaggio”

nel senso che ero di passaggio, senza “artiglieria pesante”, ma solo con la “vecchia” Nikon, che mi seguiva per puro caso. Anche l’orario e le condizioni meteo non erano certo le migliori, anzi…pessima luce mattutina, lattiginosa, da pulviscolo lombardo. Uno scatto con la vecchia Nikon D300 (ma non esiste una fotocamera vecchia, per me. Guarda qui. Visto che l’illuminazione era pessima, ho utilizzato il flash, illuminando il primo piano. L’ottica è un Sigma 12-24, alla focale minima.

 

“Il Girasole Girato”

La luce, su chi è diverso, su chi la pensa diversamente, su chi canta fuori dal coro e non “…sta sempre con la ragione e mai col torto” . Bellissimo questo scorcio, con un singolo fiore “voltato” dalla parte opposta di tutti gli altri. A volte, cercare un punto che stacchi dalla “monotonia” di un soggetto, rende la foto diversa e maggiormente degna di interesse.

Nikon D800; Nikkor 18 3,5 AIS, f11; 1/125; Flash Sb 600

 

“Il Monte Rosa e il campo di girasoli”

Impossibile in questo caso avere nitidi e a fuoco sia il primo piano, i fiori, sia lo sfondo, il Monte Rosa. Ovvio, si possono scattare due immagini, fondendole in post, ma questa è un’altra storia. Ho scelto di mettere a fuoco sul Monte Rosa, in modo da averne i profili ben delineati. La focale è un 400 mm, in modo da usufruire della compressione dei piani, ovvero quel fenomeno che fa sì che il teleobiettivo renda la distanza tra un soggetto e l’altro minore di quanto non sia in realtà (ne abbiamo parlato anche qui). Più la focale è lunga e maggiore è l’effetto di compressione e appiattimento. Il diaframma è chiuso, un f 11, in modo da ottenere una profondità di campo estesa. Nonostante questo valore, i fiori non possono essere nitidi, perchè la distanza tra le cime e il primo piano è veramente eccessiva. Si parla di circa un centinaio di km, in linea d’aria.

Nikon D810; Nikkor 80 – 400 AFG 4,5 / 5,6 VR 2

 

“Ritratto in mattina tenue”

La luce bassa caratterizza questa immagine, illuminata da un sole tenue di primo mattino. Non sempre è necessario cercare i colori intensi. Questo, per me, è un vero e proprio ritratto, con il soggetto nitido e lo sfondo soffuso e morbido.

Nikon D800; Nikkon 70 – 200 f4 AFG;  iso 100; f4; 1/250 di sec.

 

“Luce e ombra”

ancora un ritratto, con il soggetto che emerge dalle ombre scure. L’importante è misurare la luce sul soggetto, in semispot, o meglio ancora in spot. Lo sfondo deve essere leggermente in ombra, rispetto al fiore che deve trovarsi illuminato. Si sottoespone, di un terso o due terzi di stop, a seconda della fotocamera e dell’ottica che state utilizzando, che può essere più o meno contrastata. Nikon D800;

Nikkon 70 – 200 f4 AFG;  iso 200; f4,4; 1/640 di sec

 

“Campo ad ampio respiro”

più difficile, in queste zone, trovare scorsi per fotografare un campo intero, senza comprendere elementi estranei, come tralicci, pali della luce e così via. C’è chi sostiene che, questi elementi, facciano parte del paesaggio e , quindi, debbano essere compresi nell’inquadratura. Personalmente non li apprezzo, come elementi fotografici, tranne in alcuni casi. Lavoro per l’editoria (libri e riviste) e devo dire che art director, grafici ed editori vari difficilmente pubblicano foto con questi elementi, come sfondo, o come parte del soggetto. Ovviamente, i criteri di scelta delle immagini dipendono anche dal tipo di pubblicazione. Il punto di messa a fuoco è stato posto in mezzo al campo, volutamente non sul primo piano.

Nikon D800; Nikkon 70 – 200 f4 AFG;  iso 100; f 11; 1/160 di sec

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