La copertina di FotoPerCorsi

L’attuale copertina di FotoPerCorsi

Il cielo sopra le Pale di San Martino è sempre mutevole, con un alternarsi costante di cielo e nubi, caratteristiche che rendono molto fotogenico questo gruppo dolomitico. Da qualche giorno la luna è evidente e ben visibile nel momento del tramonto. Con la Nikon D 700 e un paio di ottiche (Nikkor 24-70 AF S G 2,8 e il vecchio Nikkor 80-200 AF d 2,8), mi trovo in un tratto di sentiero tra il Passo di Colbricon e il paese di San Martino di Castrozza. E’ la terza sera che mi accingo a fotografare il tramonto, la “enrosadira”, la definizione in lingua ladina di quel magico ed effimero momento in cui le rocce grigie e pallide delle dolomiti si tingono di rosso vermiglio, attimi magici, brevi, effimeri e sempre diversi, tra le Pale di San Martino, dove le nuvole danzano tra le guglie rocciose, con movimenti sinuosi e imprevedibili. E’ il primo settembre del 2009, sono le 18 e 30 quando piazzo il treppiede e inizio a studiare l’inquadratura e a provare le varie combinazioni di focale, con i due zoom che ho portato sin qui. La luce, bassa e radente, inizia a disegnare i profili e le forme delle Dolomiti, rendendo il paesaggio già bello e suggestivo ed evidenziano la “materia delle montagne”. Non è ancora il momento magico, ma anche ora, la magia di queste montagne è forte e ben evidente, musica per gli occhi, una sinfonia spettacolare sta per iniziare: è  un insieme di attimi, con la luce che colora le cime in maniera progressiva, la luna che brilla nel cielo, le nubi che perdono la loro tonalità bianca a favore dei colori caldi di questi istanti. Scatto parecchie immagini, alcune in maniera tranquilla altre in modo quasi compulsivo, passando da inquadratura d’ampio respiro a sezioni di paesaggio, ritratti di cime, come quello che illustra questo post, con il Sass Maor e il Velo della Madonna, un’immagine impressionata nel sensore alle 19 e 32, un minuto importante, per una foto che, in futuro, avrei pubblicato in più di un articolo, come copertina del mio libro   “Fotografare in montagna ”, ma soprattutto come “copertina” della pagina web di FotoPerCorsi, proprio questa dove state leggendo questo postL’esposizione è stata misurata, in media compensata, sulle rocce dolomitiche. Sulle Dolomiti se misurate l’esposizione in spot o media compensata, sulle rocce, non sbagliate mai, o quasi…Il colore grigio dei Monti Pallidi, infatti, è perfetto e riconduce alla tonalità di grigio medio su cui sono tarati gli esposimetri interni delle fotocamere.  Il suggerimento vale anche per scatti al rosso del tramonto, dove si tende a misurare l’esposizione sulle parti più chiare dell’immagine, le alte luci, in gergo fotografico.

scatto originale
formato panoramico per la copertina

 

NOTE

Nikon D 700, Nikkor 80-200 AF d 2,8 (focale 145 mm), iso 200, f 11, 1/50 di sec, – EV 1,7, treppiede.  1 Settembre 2009; ore 19:32.

TREPPIEDE

Indispensabili per scatti al tramonto. Se avete ottiche stabilizzate, ricordate di togliere lo stabilizzatore, altrimenti otterrete foto mosse o micro mosse, a causa del movimento delle lenti che cercheranno di compensare una vibrazione che non c’è (se il treppiede è solido).

ISO

Sempre bassi, in modo da ottenere grana fine e immagini ben contrastate.

E La Luna ? 

La foto è ottenuta in uno scatto singolo, in una giornata in cui la luna era bassa e ben evidente.  Nessuna doppia esposizione, o aggiunta in post !

Recent Work