Paesaggi di Val d’Orcia e ispirazione fotografica

foto di Matteo Vecchi, testi di Cesare Re

Tutti i fotografi studiano i grandi maestri della fotografia. Qualsiasi sia il loro genere di primario interesse è opportuno cercare di capire il lavoro di tutti gli autori. Nei nostri corsi e workshop suggeriamo sempre di guardare le foto degli altri, di chiedersi come sono state scattate e perché, se sono scatti singoli o se sono parte di veri e propri progetti fotografici, come in genere accade. Questa serie di foto, in formato panoramico, di Matteo Vecchi, tradiscono lo spunto chiaro e voluto dall’opera fotografica di Franco Fontana, assoluto maestro del paesaggio, interprete di immagini dominate da grafismi e colore, da sentimento e idee ben precise. E’, quindi, il lavoro di Fontana a ispirare il fotografo nella realizzazione di queste immagini che sono però diverse da quelle del maestro. Innanzitutto il formato è panoramico, cioè con la proporzione tra lato corto e lato lungo estremamente dilatata. Gli scatti sono “pensati in panoramico” già all’atto della ripresa, momento fulcro della creazione di un’immagine, o se vogliamo, attimo della previsualizzazione dello scatto, come insegna il grande Ansel Adams. Le linee grafiche di queste foto sono, però, meno nette e graffianti di molte altri scatti della celeberrima Val D’Orcia e sono volutamente più morbide. Così come i colori, a volte anche tenui e pastello, sono caratterizzanti e peculiari. Anche l’attrezzatura utilizzata è semplice, quasi minima, perché il plus di queste immagini è nella luce, nella ricerca della forma e delle linee, un lavoro di composizione cui Matteo ci ha abituato in molti scatti di genere diverso, dall’architettura, al food ed alla fotografia di ricerca. Matteo racconta dell’utilizzo di una sola fotocamera e di una sola ottica zoom, in modo da concentrarsi su altri fattori. Tutte le foto sono state scattate con Nikon D610 e Nikkor 24-120 f4 AFG.

 

 

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