Panoramica sulla Parete Est del Monte Rosa

Parete Est del Monte Rosa, ripresa da un punto panoramico limitrofo al Lago delle Locce. 

 

La parete Est del Monte Rosa è sicuramente uno dei miei luoghi preferiti. L’impatto visivo di roccia e ghiaccio è difficilmente eguagliabile sull’arco alpino. La distanza tra la morena del ghiacciaio del Belvedere e le 4 cime maggiori del Rosa (Gnifetti, Zumstein, Dufour e Nordend) è di circa 2600 metri, un record per le vette europee. Le dimensioni dell’anfiteatro del Rosa rendono difficile scattare immagini con la giusta proporzione, trovandosi sotto il gruppo. Serve un obiettivo grandangolare, almeno un 24 mm, su formato FX. Per ottenere una buona proporzione, con l’obiettivo in bolla, è necessario utilizzare, quindi, un grandangolo molto spinto. Se scattiamo, con un obiettivo diverso,  inclinandolo verso l’alto (altrimenti non ci sta…) creiamo le linee cadenti, che deformando l’estetica dell’immagine. Avete presente quelle foto, per esempio di un campanile, con la base larghissima e la parte alta stretta, con il soggetto che diviene quasi un triangolo ?, Per ovviare a questo problema è necessario, quindi, scegliere accuratamente il punto di ripresa che non deve essere né troppo alto né troppo basso. In questo caso è opportuno cercare di trovarsi a circa la metà dell’altezza della montagna che si intende fotografare. In questo modo si rispettano maggiormente le proporzioni. Questo ragionamento vale soprattutto nelle immagini panoramiche, ottenute con la tecnica dello stitching: si scattano più foto che poi vengono unite con appositi programmi. QUANDO HA SENSO SCATTARE UNA PANORAMICA ?Spesso si vedono immagini panoramiche, unite con la giustapposizione di più scatti, a volte anche parecchie immagini. Spesso, però, l’immagine diviene un esercizio fine a se stesso. Non si scatta la panoramica per una reale necessità compositiva, ma proprio per ottenere una immagine unendo più foto. Il mezzo diviene più importante del fine. Il procedimento non ha, quindi, molto senso. Chi conosce la zona dello scatto (Parete Est del Monte Rosa, sopra il Lago delle Locce, proprio in fronte alle cime), sa che l’altezza della parete è esagerata e difficile da rendere con le giuste proporzioni. In questo caso usare un grandangolo estremo (18 mm, 14 mm) significherebbe comprendere le cime nell’inquadratura, ma allontanarle e rimpicciolirle. La panoramica, invece, consente di scattare più foto con un obiettivo meno grandangolare e di rispettare le proporzioni, rendendo l’immagine più naturale. Qui ho usato il 24 mm, altrimenti le vette sarebbe fuoriuscite dall’inquadratura. Generalmente si usano focali più corte, tipo il 35 mm, in modo da ottenere foto con meno problemi di distorsione. Ma per inquadrare il Rosa con il 35 mm sarebbe stato necessario inclinare la fotocamera verso l’altro ed eliminare il Lago delle Locce, assolutamente indispensabile per descrivere questo ambiente. La scelta del 24 mm è stata, quindi, obbligata. 

(Unione di 7 scatti verticali; Nikon D800; Nikkor 24mm; f 11; 1/250; iso 100). La resa visiva è proprio naturale.

E in pellicola ? Ecco qualche curiosità sulle panoramiche in pellicola.  sul Blog Fotografare in Montagna.

 

 

 

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