Al fuoco!…Al fuoco!

Oggi parliamo di messa a fuoco

di Lorenzo Di Nozzi

Quante modalità ci sono per eseguire una corretta messa a fuoco?

Tante, tantissime, tutte vengono attivate quando premiamo metà il pulsante di scatto.

 

Partiamo dalla più semplice:

 

Modalità automatica

Fa tutto la macchina: esegue la scansione dell’immagine, grazie ad algoritmi sempre più precisi rileva gli elementi principali dell’immagine, dopodiché decide la distanza di messa a fuoco che a suo parere è la più ragionevole.

 

Modalità a punto  centrale

La fotocamera mette a fuoco ciò che è al centro del fotogramma. 

Va benissimo… Se al centro e fotogramma abbiamo il soggetto principale dell’immagine!

Purtroppo non è sempre così…

 

 

Spostamento del punto di messa a fuoco

A seconda del modello di fotocamera oltre a il punto centrale ci sono altri punti di messa a fuoco distribuiti nel fotogramma.

Il numero è variabile e può andare da 4 a tantissimi, ad esempio l’ammiraglia di casa Nikon, la D5, ne possiede 153!!

 

 

Attraverso un joystick, una rotellina, o un pulsante possiamo spostare il punto di messa a fuoco e farlo coincidere con il soggetto principale dell’immagine.

 

 

 

Attenzione: il punto centrale in genere è quello più affidabile, può capitare di avere una messa a fuoco meno precisa con i punti esterni.

 

 

Sistemi dinamici, o “predittivi”

Le nuove fotocamere e le recenti tecnologie offrono numerose modalità di messa a fuoco dinamica.

L’idea è quella di mettere a fuoco il soggetto in movimento per poi seguirlo in maniera automatica se si sposta dal punto originale.

Questi algoritmi variano a seconda che il soggetto si muova in direzione perpendicolare, parallela, o inclinata rispetto al sensore della fotocamera. 

Non ci dilungheremo troppo su questi sistemi in quanto variano da fotocamera a fotocamera, vi invitiamo a consultare il libretto delle istruzioni per verificare di quali sistemi è dotata la vostra. 

 

Modalità manuale

La messa fuoco avviene meccanicamente attraverso la ghiera sull’obiettivo.

Risulta utile quando gli automatismi non sono in grado effettuare una corretta messa fuoco (ad esempio quando stiamo fotografando attraverso una rete, una cancellata, oppure quando la scarsità di luce o la mancanza di contrasto non permette all’autofocus una corretta messa fuoco)

 

Modalità di prossimità

La fotocamera mette a fuoco il soggetto più vicino.

Funziona perfettamente… se il soggetto più vicino e anche il soggetto principale dell’immagine!

 

Vediamo ora altri automatismi che possono aiutarci nella messa fuoco:

 

Pulsante di blocco della messa a fuoco

Permette di mettere a fuoco il soggetto decentrato senza spostare il punto di messa a fuoco, che rimane al centro.

Si tratta di posizionare il soggetto al centro e metterlo a fuoco, per poi bloccare l’autofocus con il tasto di blocco della messa a fuoco (AF-LOCK).

A questo punto posso ricomporre l’immagine e posizionare il soggetto principale dove voglio.

Fino a che il tasto rimarrà premuto verrà inibita la messa fuoco dal pulsante di scatto, e la messa fuoco rimarrà quella misurata sul soggetto principale.

 

Autofocus singolo e continuo

Se impostiamo l’autofocus su SINGOLO (AF-S, o ONE-SHOT a seconda della marca), quando premiamo a metà il tasto di scatto la fotocamera metterà a fuoco, per mettere di nuovo a fuoco dovrò rilasciare il tasto di scatto e premerlo a metà una seconda volta.

Se invece impostiamo l’autofocus su CONTINUO (AF-C, o AI-Servo A seconda della marca) , la fotocamera continuerà a mettere a fuoco fino a che il tasto di scatto rimarrà premuto a metà.

In linea di massima l’autofocus singolo è utile quando il soggetto è fermo oppure si muove parallelamente al sensore.

L’autofocus continuo è utile quando il soggetto si muove verso di me o si allontana.

 

 

Un’ultima considerazione…

L’autofocus lavora sul contrasto, per cui ogni punto di messa a fuoco e in grado di misurare il contrasto nella piccola area del fotogramma corrispondente.

Se il contrasto è troppo basso o la luce è troppo scarsa quest’operazione risulta spesso impossibile.

Questa la ragione per cui se inquadriamo una superficie troppo omogenea (una parete liscia, il cielo terso) o una situazione con luce scarsa, l’autofocus non sarà in grado di mettere a fuoco

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