Fotografare l’acqua, in Val Canali

Nikon D810; Nikkor 24-70 AFG 2,8; a 24 mm; iso 31; f22; 1/4 s; treppiede. Ho abbassato ulteriormente gli iso, con l’apposito comando “l 1 0 “, in modo da ottenere un tempo di posa ancora più lungo. La luce era veramente molto intensa e il solo utilizzo del filtro Neutral Density Nd8 (toglie 3 stop, ne abbiamo parlato in questo articolo) non era sufficiente.

Sono molti anni che fotografo l’acqua. Nei miei corsi e workshop di fotografia, suggerisco sempre ai miei “alunni” di trovare un tema, un progetto a lungo termine su cui concentrarsi. Lo definirei un “progetto aperto”, ovvero una serie di fotografie a tema che si continua a perseguire e a scattare, negli anni. L’acqua, in generale, ma soprattutto nei torrenti di montagna è uno dei miei temi, uno dei miei “progetti aperti”. Per vari motivi, però, la maggior parte delle mie foto d’acqua sono state scattate in fiumi e torrenti delle Alpi Occidentali. In questa sessione, invece, mi sono calato nel torrente Calaita, in Val Calaita, ai piedi delle Pale di San Martino… “acque dolomitiche”, quindi. Più che “acque dolomitiche”…rocce dolomitiche che, se bagnate, assumono una particolare tonalità gialla, molto diversa da quella delle rocce delle Alpi Occidentali. Questo post non vuole essere un articolo completo su come fotografare l’acqua, ma solo il resoconto di questo mio shooting fotografico. Per il resto ne parlerò, sicuramente, in un altro articolo più generale.

Versione verticale dello scatto. Lavorando per l’editoria (libri e riviste) sono abituato a scattare sempre, o quasi, sia in orizzontale sia in verticale, in modo da facilitare l’impaginato da parte del grafico e dell’art director. Nikon D810; Nikkor 24-70 AFG 2,8; a 24 mm; iso 100; f22; 1/8 s; treppiede. Ho usato un filtro Neutral Density (ND8, toglie 3 stop, ne abbiamo parlato in questo articolo). In genere non si dovrebbe mai chiudere il diaframma a f22, per il decadimento di qualità dovuto alla diffrazione. In questo caso, però, era importante accentuare il tempo di posa lungo. 

Lo scatto fotografico

Mi piace, in genere, concentrarmi sui particolari come salti d’acqua, cascatelle, rocce ferme, in contrapposizione al fluire del torrente e così via. In questo caso, però, avevo intenzione di scattare una foto d’insieme, con il torrente, il bosco e le montagne sullo sfondo. L’altro elemento importante che avevo in mente era di minimizzare la presenza del cielo, molto nuvoloso, rispetto al primo piano del greto del torrente che doveva essere preponderante nella mia idea di composizione. Ho quindi cercato un punto comodo per piazzare il treppiede, indispensabile per questo genere di fotografia, non solo per il tempo di posa lungo utilizzato, ma anche per costringere il fotografo a concentrarsi maggiormente sull’inquadratura. Lavorando per l’editoria, scatto sempre, o quasi, sia in orizzontale sia in verticale, in modo da venire incontro alle esigenze delle redazioni che possono poi scegliere, con calma, il taglio preferito. La luce, nonostante il cielo nuvoloso, era molto intensa. Per ottenere, quindi, il tempo di posa lungo dell’acqua, ho utilizzato un filtro ND 8 (toglie 3 stop, ne ho parlato in questo articolo), in modo da allungare la posa e avere l’effetto seta. La focale utilizzata è un 24 mm, in modo da avere una composizione d’ampio respiro.

Ricapitolando

  • Ho piazzato il treppiede in un punto sicuro, proprio sul greto del torrente, quasi in acqua. In questi casi, per precauzione, tengo comunque la fotocamera anche al collo, oltre che su cavalletto.
  • Ho inquadrato, regolando lo zoom a 24 mm.
  • Ho usato iso bassi: 100, nello scatto verticale e 31 in quello orizzontale, per avere tempi di posa lunghi.
  • Ho utilizzato un diaframma chiuso a f 22, per ottenere un tempo di posa corrispondente lungo;1/4 di secondo, per l’orizzontale e 1/8 di secondo per il verticale.
  • In entrambi gli scatti, ho usato un filtro ND 8, per ottenere un tempo di posa più lento e accentuare l’effetto seta dell’acqua, altrimenti impossibile, vista la notevole quantità di luce.
  • Ho misurato l’esposizione in spot sulle rocce dolomitiche (sulle cime sullo sfondo), con l’intento di ottenere dettaglio sia sulle rocce, sia sul cielo, sapendo che poi avrei dovuto schiarire leggermente le ombre, in post.
  • Ho usato un comando a distanza, per scattare, in modo da non trasmettere le vibrazioni causate dalla pressione del dito sul pulsante di scatto. Avrebbero potuto creare effetto mosso o micro mosso.
  • Ho scattato sia in orizzontale, sia in verticale, come sono solito fare. Lavorando per l’editoria è d’aiuto, per il grafico e l’art director, poter scegliere il formato che meglio si adatta all’impaginato.
  • Post produzione: come post, ho sviluppato il file NEF (Raw di Nikon), con Camera Raw. Tra i pochi interventi effettuati, ho schiarito le ombre, soprattutto sulla vegetazione.

Se ti interessa approfondire l’utilizzo dei filtri Neutral Density, ne ho parlato in questo articolo: Filtri Neutral Density

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