Cosa fanno gli alunni di FotoPerCorsi, ai tempi della clausura?

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Grazie a tutti voi, alunni e amici di FotoPerCorsi, che avete partecipato a questa nostra iniziativa, in tempo di quarantena. Avete condiviso, sul nostro gruppo chiuso di facebook (Foto Percorsi Gruppo), parecchie foto. Oggi le rendiamo pubbliche. Il tema era libero, liberissimo. L’idea era semplice: continuare a stare “virtualmente insieme”, continuare a guardare fotografie, continuare a fare fotografie, continuare a occuparsi di fotografia. Alla fine ne è venuta fuori una bella selezione, con foto a tema libero, immagini singole, mini reportage. Alcune foto, la maggior parte, sono d’archivio, ovviamente, altre sono state scattate in casa, magari col cellulare, cercando soggetti inconsueti, ai quali non eravate abituati. Eccole, in ordine sparso.

 

Maria Luisa Briolotti 

Alessia Zeffiretti

Claudia Zuber

Enrica Tunesi 

Riniera Pietra

Le ragioni per cui un Giapponese indossa una mascherina medica sono molteplici:

-MALATTIE o ALLERGIE:

il Giappone è basato su una società che lavora duramente, e la possibilità di ammalarsi è sempre una preoccupazione, sia nelle scuole che nei luoghi di lavoro.

La mascherina sanitaria permette di evitare le reazioni allergiche che possono derivare dall’inspirazione di pollini durante il periodo primaverile o da allergie alla polvere, muffe, peli di animali etc. etc.

Inoltre sappiamo che in Giappone è considerata “Cattiva Educazione” soffiarsi il naso in pubblico.

-INQUINAMENTO:

Erroneamente si pensa che il Giappone sia un paese estremamente inquinato. Questo non è assolutamente vero. Ciononostante, come prevenzione specialmente per chi lavora sempre a contatto con i mezzi pubblici o nelle vicinanze delle arterie principali (come vigili, polizia, parcheggiatori, operatori di metropolitana, ambulanti, etc.etc.), viene consigliato l’uso di queste mascherine in modo da limitare l’esposizione allo Smog cittadino giorno dopo giorno.

-SETTORE ALIMENTARE:

Chi lavora nel settore alimentare è tenuto ad indossare una mascherina sanitaria; in modo da non contagiare gli alimenti che si stanno servendo al pubblico.

-MOTIVI ESTETICI:

In alcuni casi vengono utilizzate, per nascondere il proprio volto quando non si ha voglia o tempo di truccarsi, se si ha qualche brufolo in più o se si ha una dentatura non perfetta o un alito non proprio profumato.

-MODA:

Anche una semplice mascherina medica più diventare un accessorio di moda con mille colori, motivi e materiali disponibili sul mercato per rendersi unici in mezzo alla popolazione giapponese.

A questo punto penso che anche noi dovremo abituarci ad indossarle sempre.

Andriea Solidoro

Rinasceremo….
Più forti e più belli!
Ora più che mai…

Ambra Zanin

Marino Baietta

 

Jake Dels Giacomo

 

Dario Tamborini

Enrico Magrini 

Fabio Garavaglia

Davide Pastore

La quarantena porta con sé molti aspetti sconosciuti, l’insonnia, il pensare di poter partecipare alla rubrica #cucinaconteo, marmorei aperitivi sulla scala, speranze provenienti da altri mondi e giardinaggio notturno, celafaremo? sììì…(?)

Alice Pellegrino

 

Lorenzo Bisio Fisio 

Morgana Recanati 

Luisella Guizzetti 

Leggerezza

Riccardo Nissotti 

Arancio

Adriano Merlin 

Andrea Rocchelli 

Jonny il Gramo

Silvana Germoglio

Roberta Pettinaroli

Christian Locatelli

Alessandro Pobbiati

A

Andrea Coccioli

Antonella Favero 

Irene Interlandi

Roberta Mereghetti

Matteo Pavero

Emilia Pagani

“La Tempesta Solare” e “La Luna Si Specchia” .
Questo è non avere nulla da fare
Esperimenti!!!

Romina Pilotti

Ecco il mio progetto fotografico-poetico Ric-amati. Fili d’arte e parole, nato dalla collaborazione con la poetessa Agnese Coppola.

Esso si compone di 26 fotografie, aventi ad oggetto le mani di donne nel momento in cui ricamano, usano la macchina per cucire, lavorano ai ferri o all’uncinetto, al tombolo, in cui intrecciano corde per creare arazzi, etc.

Per me le mani sono la parte del corpo che più degli occhi rappresentano il carattere, le emozioni, il vissuto di una persona; con le mani comunichiamo con il mondo fuori, perché sono in grado di donare e di ricevere, sono simbolo della capacità di affrontare il mondo, la parte di noi con la quale tocchiamo, accarezziamo, amiamo.

Questo progetto è finalizzato alla valorizzazione della figura femminile nelle sue caratteristiche di forza e delicatezza e a promuovere una cultura del rispetto della donna; è dedicato alle donne, a tutte le donne di qualsiasi età, giovani, mature e anziane e di qualsiasi provenienza geografica e sociale.

Ric-amati è stato in mostra per più di un anno in molte cittadine italiane. Ad agosto sarà esposto per una ventina di giorni a Cervia, sulla Riviera romagnola.

Fabio Tacca

Da troppo tempo quel sogno accompagna la tua notte.

È così reale. Inizi a credere che sia finalmente arrivato il momento che tanto aspettavi: in quel sogno c’è tutto quello che hai sempre, intimamente, desiderato. Sei lì, ad un passo dalla felicità…

Lasci che per un po’ le cose seguano il loro corso, che si muovano senza il tuo intervento. Passano i giorni e realizzi che il tuo sogno va, pian piano, svanendo.

Con il tempo, quel sogno diventa sempre più pesante da sostenere, pesante come pietra.

Rinunci allora a tentare di guidare le cose e se quelle, muovendosi, si allontanano da te, le lascerai andare, senza trattenerle.

Verrà dunque il momento in cui prenderai coraggio e libererai il tuo sogno nella speranza che non vada disperso nel vento e che qualcuno lo raccolga e lo realizzi al posto tuo…

L’immagine capovolta:

così pensata per rappresentare lo spazio di tempo dove si incontrano sogno e realtà, il picco massimo della confusione, prima della presa di coscienza e la decisione di liberare e liberarsi dal sogno per non impazzire.

Laura Mastronicola

Miriam Smith

 

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