Dieci Consigli per un buon ritratto
Testi di: Lorenzo Di Nozzi
Foto di Lorenzo Di Nozzi & Matteo Vecchi
1. Un bel soggetto ?
Come per qualsiasi genere fotografico, l’elemento principale per la fotografia di ritratto è la luce. Non esistono soggetti “belli” o “brutti”, oppure persone fotogeniche o meno, ma solo e semplicemente “ritratti buoni” o “ritratti meno buoni”. A volte può essere più interessante ritrarre una persona con un viso che, magari, non rientra nei canoni estetici che, tradizionalmente, definiamo belli. In molti casi, fotografare un naso un po’ più “importante”, o un mento poco comune può essere la chiave di volta per avere uno scatto originale.
2. Messa a fuoco
Mettiamo sempre a fuoco l’occhio del soggetto. Se il viso è ripreso lateralmente, focheggiamo sull’occhio più vicino.
3. Sfondo
E’ importante che anche lo sfondo sia gradevole ed equilibrato. Troppo spesso ci si concentra solo sul primo piano, sul soggetto, tralasciando elementi che, sullo sfondo, creerebbero disturbo e fastidio: pali della luce che spuntano dalla testa, tronchi “a mo’” di corna, auto, cartelli stradali, e così via. Se non scattiamo in studio, con un fondale apposito, chiediamo al nostro soggetto di spostarsi, magari in modo da trovarsi con un muro alle spalle, magari bianco o comunque monocolore o che non dia fastidio all’occhio dell’osservatore. E’ importante che lo sfondo sia sfocato, usiamo quindi diaframmi aperti, sempre mettendo a fuoco l’occhio del soggetto. Se non riusciamo a sfocare lo sfondo, probabilmente, il soggetto è troppo vicino allo sfondo.
4. Ombra
Se non abbiamo pannelli riflettenti, luci, flash e accessori vari, un buon modo per fotografare un volto in primo piano senza avere ombre sotto gli occhi, sotto il naso, ma una luce soffusa è quello di fotografare all’ombra, magari sotto un portico, o vicino ad un edificio.
5. Ottiche
Le focali migliori, per ritratti a mezzo busto o primi piani, sono quelle che vengono definite medio tele: da 80 a 135 mm su formato Fx (o equivalenti). Con queste ottiche, in genere si ottengono prospettive più naturali, senza deformare il viso, come si farebbe con obiettivi più grandangolari. Tele molto lunghi potrebbero creare fenomeni di schiacciamento del viso, a causa della compressione dei piani. Ciò non toglie che ci siano fotografi ritrattisti che lavorino anche con focali come 200 o addirittura 300 mm. A prescindere dalla focale, sarebbe opportuno avere obiettivi luminosi, in modo da sfocare lo sfondo. Ottiche tipo 85 e 100 mm sono l’ideale per il ritratto, con aperture almeno f 2,8. Da non sottovalutare la naturalezza prospettica del 50 mm che, troppo spesso, viene sottovalutato come obiettivo da ritratto. Molte immagini del libro Valsesia Volti d’Alpeggio, sono scattate con un Nikkor 50 mm, f 1,4, tra l’altro un’ottica anche molto leggera.
Possiamo anche divertirci con obiettivi grandangolari, ma con l’accortezza di posizionare il soggetto al centro del fotogramma per evitare spiacevoli distorsioni caratteristiche dei bordi.
6. Luce dalla finestra
In una giornata di sole, la luce naturale della finestra è una delle più semplici e interessanti. Ponete il soggetto vicino alla finestra. Considerate che la luce penetra lateralmente. Nella 99 per cento dei casi avrete un soggetto con il volto illuminato solo per metà. Dalla parte opposta, ponete un pannello riflettente (lastolite, polistirolo, carta generalmente bianca, ecc), in modo da illuminare la metà del volto che, altrimenti sarebbe in ombra. Più avvicinate il pannello al viso e più sarà illuminato. L’esposizione, in questo caso, si misura sulla parte in luce del volto.
7. Formato
In genere il formato più utilizzato per il ritratto è il verticale, ma possiamo anche divertirci a sperimentare.
Se scegliete il formato orizzontale e decentrate il soggetto fate in modo che il suo sguardo sia rivolto verso la parte “libera” del fotogramma, in modo da dare “aria” allo sguardo.
Anche il formato quadrato può dare la possibilità di ottenere immagini molto interessanti.
In questo caso possiamo esasperare la simmetria con composizioni regolari e bilanciate secondo gli assi principali del fotogramma.
Non dimentichiamo che numerose piattaforme social e molti profili prediligono il formato quadrato. Quindi può far comodo aggiungere a una serie uno o due scatti in questo formato.
8. Espressione
Se la luce è una delle colonne portanti della fotografia di ritratto (e non) l’espressione del soggetto non è certo da meno.
Sperimentate con diverse sensazioni e “mood”, ricordando che un sorriso si ottiene…non si chiede!
9. Posizione del soggetto all’interno del fotogramma.
L’istinto ci porta a posizionare al centro del fotogramma ciò su cui ci concentriamo. Nel caso del ritratto la nostra attenzione è in genere catturata dagli occhi.
Attenzione però, posizionare gli occhi, e quindi la testa al centro del fotogramma porterebbe ad avere una composizione spesso “sbilanciata” verso il basso, con molto spazio sopra alla testa del soggetto, e magari le mani tagliate.
10. Impariamo dai grandi.
Questo è un consiglio che vale sempre. I grandi maestri della fotografia sono lì per insegnarci, per guidarci in questo meraviglioso linguaggio che è la fotografia, non ci sono scuse per non consultarli.
Qualche nome: Richard Avedon, Annie Leibovitz, Steve McCurry, Irving Penn, Helmut Newton, e molti altri!
Per concludere,
non dimenticate che se la legge sul diritto di immagine ci impedisce di pubblicare ritratti senza il consenso del soggetto ritratto. Meglio tutelarci con liberatorie scritte e firmate.
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