Il sole sul Monviso

Monviso
Il Monviso, il Re di Pietra.  Nikon D300; Nikkor 24 – 120 3,5 / 5,6 AFD; f 16; 1/500; iso 200). Leggera sovraesposizione 1/3 di EV.

Stavo lavorando per un servizio fotografico, precisamente per una serie di itinerari ai piedi del Monviso, per la Rivista TREKKING&Outdoor. In Val Varaita, uno dei punti migliori per ammirare il Monviso, “il Re di Pietra”, è il Colle dell’Agnello, al confine con la Francia. L’idea era quella di iniziare i lavori fotografando il versante nord del “Viso”, al tramonto. Salgo verso il colle, letteralmente immerso nella nebbia, in un ambiente quasi surreale. Non è una situazione inconsueta, a queste latitudini. Il meteo è molto variabile e spesso, al colle, ci si trova al di sopra della coltre di nubi e nebbia. Salgo, quindi, speranzoso, con l’idea di poter scattare una buona sessione di immagini. Una volta al colle, però, la visibilità diviene ancora peggiore e il Monviso non si vede per nulla, neanche a sprazzi. Se ti interessa un racconto più dettagliato e la fotografia in bianco e nero, ne ho parlato anche nel mio blog FOTOGRAFARE IN MONTAGNA: “Nebbia bianca, nubi nere e Wagner al Colle dell’Agnello” .

Spesso, in montagna, capita di dover rinunciare a scattare, o di dover cambiare il soggetto. A volte, il meteo diventa discriminante assoluta. Le previsioni erano buone… In questo caso, però, l’immagine del Monviso, da questo punto di ripresa, era essenziale. Decido, quindi, di riprovarci la mattina successiva. Ovviamente, non avrò più le luci del tramonto, anzi la cima sarà del tutto in controluce, probabilmente con il sole direttamente in inquadratura. Decido, quindi si sfruttare l’elemento sole. In questi casi, l’arrivo della luce si annuncia dai profili delle cime che sembrano quasi essere pennellati da strisce di luce. I bordi dei crinali si illuminano come una flebile e fugace barriera nera che, a breve, si inonderà di luce. Anche la presenza del sole si manifesta in questo modo, quasi discreto, sino a divenire preponderante e determinante. Scatto, quindi, le mie immagini, con la piramide scura del Monviso e il sole a stella, come protagonista e anche come comprimario.

Sole ed effetto stella 

Essendo in pieno controluce non potevo usufruire della consueta dominante calda e rossa  che avrei avuto al tramonti. Ho scelto, quindi, di sfruttare il sole, come presenza determinante nell’immagine. Per ottenere l’effetto stella si utilizzano diaframmi chiusi. Diaframmi aperti rendono, invece, il sole con una forma sferica, tondeggiante. Attenzione al flare, ovvero le immagini “fantasma” o “parassite” provocate dal sole che si riflette nelle lenti dell’ottica. Sono maggiori quanto più si chiude il diaframma. Se sono eccessive si può provare ad aprire leggermente il diaframma.  In ogni caso è opportuno utilizzare il paraluce, per minimizzare questo problema. Visto il pieno controluce, per evitare che l’immagine sia troppo scura, è necessario sovraesporre leggermente, anche se poi, scattando in raw, è possibile intervenire anche in post produzione, con il comando “luci e ombre”, presente in tutti i programmi di foto-ritocco (Nikon D300; Nikkor 24 – 120 3,5 / 5,6 AFD; f 16; 1/500; iso 200). Leggera sovraesposizione 1/3 di EV.

Se vuoi approfondire alcuni argomenti: 

Monviso Pallido in bianco e nero 

Il paraluce

 

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